Pubblicato in: Soul, funky e jazz

JAMIROQUAI, il re dell’acid jazz

di Roberto Sonego 31 marzo 2011
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Jason Kay, alias Jay Kay al contrario di quello che credevo io ai primi ascolti non ha inventato nulla, non ha inventato l’acid jazz ma lo ha portato a livelli sia qualitativi che di pubblico davvero spaziali grazie non solo alla qualità musicale ma anche al personaggio, una specie di “uomo di gomma” con un buffo cappello in testa.

Grande!

http://www.youtube.com/watch?v=p-WKZ8A5R44

All’inizio, effettivamente, pensavo che l’acid jazz fosse una sua geniale invenzione ma poi, curioso come al mio solito, sono andato a fare una ricerca per vedere quanti artisti acid-jazz trovavo; solo per farvi un esempio: Incognito, James Taylor Quartet, Count Basic, Swing Out Sister, ecc.

Quello che di veramente geniale Jamiroquai lo ha fatto inventando sè stesso; chi lo conosce un pochino mi dica se individua in qualunque altro artista una minima somiglianza nello stile sia musicale che personale: non esiste! Volendo mescolare due delle caratteristiche principali della figura dell’artista americano verrebbe fuori un qualcosa del tipo Cappellaio Matto (Alice nel Paese delle Meraviglie) mescolato alle movenze del Celentano supermolleggiato. Che orrore!! Anche perchè i cappelli di Jay Kay sono molto più estrosi e, al confronto, il “supermolleggiato de noantri” sembra un pezzo di legno.

Beh, ora, cazzate a parte che ne dite di sapere un pò di più su Jamiroquai? Yessss…

La musica nel sangue Jay Kay ce l’ha fin da piccolo visto che sua madre è cantante jazz.

When You Gonna Learn del 1992 era un demo che, in teoria, doveva farlo conoscere a qualche produttore interessato al genere. Alla faccia! Successo immediato tanto fa farlo blindare dalla Sony per bene otto cd con un contratto milionario dal quale scaturì subito, nel 1993 quella meraviglia di Emergency on Planet Earth che conteneva capolavori come Too Young to Die e Blow Your Mind.

La musica di Jamiroquai era un qualcosa di rilassante, di destressante dal tram tram quotidiano ma qualcosa su cui riflettere visti i testi ambientalisti e di profondo carattere spirituale.

E’ una chimica strana che mi ha fatto appassionare alla musica di Jay Kay perchè se ho bisogno di rilassarmi…lui mentre se ho bisogno di qualcosa per darmi la carica…lui. A volte mi ritrovo a ballare e, solo dopo, mi rendo conto di essere osservato. Ma chi se ne frega!! Bello così, no? Sfido chiunque ad ascoltare le sue canzoni e non essere preso dall’improvviso desiderio di...muoversi!!

L’esplosione del primo disco avvenne un pò dappertutto a parte, ironia della sorte, negli Stati Uniti dove faceva un pò fatica ad attecchire la musica e lo stile dei Jamiroquai.

http://www.youtube.com/watch?v=lFGDMBrtx60

Il secondo cd The Return of the Space Cowboy del 1995 lo consacra definitivamente come il portabandiera principale dell’acid jazz. Ora sarebbe bello dire che Jay Kay non si montò la testa e rimase coi piedi per terra. Sì, nelle fiabe, perchè iniziò a coltivare la sua grande passione: quella per le Ferrari. Questa sua passione si nota anche dalla copertina del successivo cd, Travelling Without Moving nel quale al centro dello stemma della casa di Maranello al posto del classico cavallino rampante vi è la sagoma di Jason.

http://www.youtube.com/watch?v=0Fy4E-D5c2c&feature=rec-LGOUT-exp_fresh+div-1r-4-HM

I lettori mi vorranno perdonare se inserisco in questo articolo più video che in altre occasioni ma osservandoli bene, magari anche grazie a degli effetti speciali in suo aiuto, Jason sembra davvero che sfidi la forza di gravità…e spesso vince lui! Il video sopra di Virtual Insanity è talmente incredibilmente coinvolgente da aver permesso al gruppo di raggiungere il disco di platino per quell’album.

Prima dell’inizio dei lavori per il successivo Synkronized, Jay Kay partecipa alla colonna sonora di Godzilla, il colossal di Roland Emmerich con la canzone Deeper Underground ed anche in questo caso fa centro pieno. Il sovraccitato album vende ben 11 milioni di copie anche se praticamente passa inosservato nel mercato americano. Ma la vita di Jason non è costellata solo di successi ma anche di eccessi. Dopo la pubblicazione di A Funk Odissey dichiara di voler mollare tutto, anche per dissapori con la Sony, la quale lamenta lo scarso successo di vendite sul mercato americano.

Ma, ovviamente, ci ripensa pubblicando Dynamite nel 2005; i successi dell’album però non impediscono il divorzio tra l’artista e la Sony per cui si “trasferisce” alla Epic, con la quale pubblica High Times, un Greatest Hits con alcuni inediti tra i quali la bellissima Runaway.

http://www.youtube.com/watch?v=gzyj3Wxhjr4

Successo planetario e i Jamiroquai di nuovo in cima alle classifiche nei quattro angoli del pianeta!

L’ultimo album in ordine di tempo è Rock Dust Light Star che, tanto per cambiare, ha contagiato tutti e tutte le radio del mondo.

E, siccome mentre sto scrivendo l’articolo, sto guardando i suoi video…PER FAVORE, CHE QUALCUNO MI TENGA FERMO!

Dura, eh?

Uh, che scemo, dimenticavo: che significa Jamiroquai?

E’ semplicemente la fusione tra Jam+Iroquai. Iroquai è il termine inglese per definire gli Irochesi, tribù degli indiani americani.

Il sito ufficiale dei Jamiroquai

Il sito italiano dei Jamiroquai

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