Pubblicato in: Rock e Punk

Il punk approda nella casa di Allah

di maristella 26 giugno 2007
4.00 avg. rating (82% score) - 1 vote

“Prima o poi, il punk e l’Islam erano destinati a incontrarsi e a produrre strani frutti. Questo eccellente romanzo rappresenta il primo squillo di tromba, assordante e semplicemente unico”. Hakim Bay

Era il 1984 quando usciva il primo Ep dei CCCP Ortodossia. Un insieme di canzoni punk e ‘filastrocche elementari urlate su chitarre spigolose a ritmo forsennato’, come lo definisce Davide Bassi su OndaRock.

Tra le canzoni di questo primo album del gruppo punk reggiano spicca Islam Punk. “Punk in Beirut, punk in Smirne, punk in Ankara” canta a squarciagola un giovane  Giovanni Lindo Ferretti.

In questi giorni arriva sugli scaffali delle librerie italiane, edito da Netwon Compton, un libro con un titolo omonimo, scritto dal trentenne americano, Michael Muhammad Knight.

A quindici anni il giovane Michael decise di convertirsi all’Islam e, contemporaneamente, però, sposò anche il punk come filosofia di vita. Il romanzo, uscito negli Stati Uniti, nel 2002, con il titolo The Taqwacores ha scosso le coscienze e fatto un sacco di rumore.

In questo romanzo, Knight racconta la sua vita e quella dei suoi amici, ribelli e trasgressivi, tra islam e punk. Il tutto si svolge in “una comune punk-islamica, tra femministe radicali con il burqa, mistici sufi che fumano erba, preghiere accompagnate dal suono della chitarra elettrica e party estremi” nel salone che di giorno funge da moschea.

L’autore alla domanda “Che cosa hanno in comune l’Islam e il punk?” risponde con un sornione “sia gli islamici che i punk amano distruggere gli idoli. Entrambi si oppongono ai falsi dèi del materialismo, e parlano della verità come valore supremo”.

Un ragazzo come tanti, insomma, che odia i miti del progresso e del consumismo e crede in una religione progressista, non figlia devota di fondamentalismi sbagliati. Imperdibile!

Michael Muhammad Knight, Islampunk, Newton Compton editore. Euro 8,90

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Una replica a “Il punk approda nella casa di Allah”

  1. Claudio Benassi ha detto:

    L’autore alla domanda “Che cosa hanno in comune l’Islam e il punk?” risponde con un sornione “sia gli islamici che i punk amano distruggere gli idoli. Entrambi si oppongono ai falsi dèi del materialismo, e parlano della verità come valore supremo”.

    UNA CIPPA DI CAZZO!