E’ uscito il quarto album dei Baustelle, Amen e già si parla del migliore disco di sempre della band toscana. Francesco Bianconi, voce e mente dei Baustelle, ha superato se stesso in questo nuovo lavoro, regalando alla storia della musica italiana un importantissimo contributo, “un mucchio di country pre-rock, un pizzico di elettronica e tantissima poesia” come scrive Alcide Pierantozzi sulle pagine di Rolling Stones, per un album maturo, teso e vibrante.
Amen è la diretta evoluzione di La Malavita, il terzo disco dei Baustelle, contente il pezzo “Un Romantico a Milano” che è stato capace di lanciare Bianconi e compagni a livello nazionale e di farli scritturare dalla Warner Record. Il quarto cd è quindi un album che, nella sua totalità, risulta più elaborato e sperimentale dei precedenti, ricco di citazioni ed omaggi, dall’horror, al western, al melodramma, ma sempre sotto l’egida di un pop-rock poetico ed orecchiabile e dei soliti temi sociali della violenza, della religione e del Sud. In questa nuova fatica l’apporto della seconda voce, quella sensuale e roca di Rachele Bastreghi, tastierista dei Baustelle, contribuisce, con pezzi come “L’aeroplano” e “Dark Room”, mischiandosi ed accavallandosi con quella di Bianconi, a ricreare quelle ambientazioni da film anni ’70, e nel complesso quel rock raffinato e mai banale, con venature new wave, ormai timbro di qualità del gruppo di Montepulciano.
L’orchestra d’archi e la sezioni di ottoni incorniciano perfettamente questo divenire sonoro, questo continuum sperimentale senza sosta, sempre originale ed ispirato. I Baustelle si confermano ancora una volta gruppo cult dell’indie-rock italiano, capaci di miscelare testi aulici, vendibilità ed una raffinatezza adatta a palati fini. Nell’album da non perdere Antropophagus, L’areoplano e Baudelaire.
Il disco è acquistabile anche online sul sito della Ibs.