Pubblicato in: Rock e Punk

Dead Kennedys: il gruppo più irriverente del punk americano

di Roberto Vanazzi 28 dicembre 2009
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Irriverenti, cinici, aggressivi, i Dead Kennedys sono stati uno dei gruppi punk più famosi e alternativi d’america.

Nati a San Francisco nel 1978, grazie al genio pazzoide di Eric Reed Boucher, in arte Jello Biafra, il gruppo si è da sempre dichiarato politicamente schierato all’estrema sinistra. L’idea di Jello era di attaccare e deridere l’intero sistema a stelle e strisce, utilizzando la musica per celebrare la fine del “grande sogno americano” e la nascita di una società individualista. A questo scopo, è stata di grande impatto emotivo anche la scelta del nome, richiamante uno degli ultimi miti statunitensi, i Kennedy appunto.

Ad accompagnare Biafra nella sua avventura sono stati i chitarristi East Bay Ray e Carlos Cadona, alias 6025 (quest’ultimo ha però lasciato quasi subito), il drummer Bruce “Ted” Slesinger ed il bassista Klaus Floride.

Nonostante l’inizio del gruppo non sia stato facile, a causa delle liriche irriverenti e di esibizioni che sfociavano spesso in rissa, i Dead Kennedys si sono fatti un nome presentandosi sempre in prima fila ad ogni avvenimento controculturale.
Biafra poi, nel 1979, si è addirittura candidato alle elezioni per diventare sindaco di San Francisco, presentato un programma al quanto strambo, in cui chiedeva la costituzione di un’asta pubblica per le cariche cittadine, il trasferimento del carcere all’interno del Golf Club e la sostituzione delle divise dei poliziotti con tenute da clown. Grazie ai voti della comunità punk, Jello è riuscito a raggiungere il quarto posto.

Musicalmente parlando, quello stesso anno il gruppo proponeva canzoni che sarebbero in seguito diventate veri e propri pezzi di storia per il popolo con le creste: California Über Alles, dedicato al governatore Jerry Brown, la splendida Holiday In Cambodia, Nazi Punk Fuck Off e Kidnap, che parla del rapimento di Patricia Hearst.

Le prime due hanno trovato posto sull’album d’esordio, Fresh Fruit For Rotting Vegetables, il capolavoro della band, edito nel 1980 in Inghilterra a causa dell’ostracismo in madre patria da parte della famiglia Kennedy.
I pezzi sono tutti brevi, molto veloci, con testi alquanto velenosi, la miscela, insomma, del neonato genere che verrà definito Hardcore Punk. Oltre a quelli già citati, sono da ricordare l’opening track Kill The Poor, Chemical Warfare e la rivisitazione di Viva Las Vegas del re del rock Elvis Presley.

Con l’arrivo di un nuovo batterista nella figura di D.H. Peligro, e dopo avere fatto uscire il singolo Too Drunk To Fuck, presto vietato in qualsiasi palinsesto radiofonico, nel 1981 è stato dato alle stampe l’EP In God We Trust Inc, primo disco della neonata etichetta Alternative Tentacles, creata appositamente da Biafra per favorire gli emergenti gruppi underground.

Il nuovo lavoro però, è risultato essere meno fortunato del predecessore, colpa forse della svolta sonora dal punk all’Hardcore Thrash. Le offese alla religione, all’allora presidente Ronald Reagan e a tutta la società americana si sprecano in brani quali Nazy Punk Fuck Off, Moral Majority, Religious Vomit e We’ve Got  A Bigger Problem Now, che hanno procurato ai Dead Kennedys denunce a profusione.

Subito dopo il gruppo è stato costretto ad un’inattività di 4 anni a causa di alcune beghe legali con il proprio manager.

Nel 1983 è uscito Plastic Surgery Disasters, dove la musica ha subito un’ulteriore evoluzione, allontanandosi sempre più dal Punk degli esordi, ma, soprattutto, dove Biafra e soci si sono fatti maggiormente carico di anteporsi politicamente agli elementi di potere del loro Paese, diventando quasi un’entità politica.

È dello stesso anno anche il live A Skateboard Party.

Due anni più tardi è stata la volta dell’LP Frankenchrist. Appena atterrato sugli scaffali dei negozi, il nuovo lavoro ha regalato ai Dead Kennedys una denuncia per pornografia per il poster contenuto nel vinile. Solo nel 1987 i quattro sono stati scagionati, grazie al comitato No More Censorship, che ha raccolto firme e, soprattutto, denaro per affrontare le spese processuali.

Tutta la faccenda è stata raccontata in una rivista inserita nel disco seguente, Bedtime For Democracy. Anche qui la voce isterica di Biafra tratta temi anticonformistici e attacca frontalmente tutto il sistema americano, dal militarismo imperante, alla religione, ai capitalisti e persino lo stesso movimento punk.

Purtroppo, a seguito delle vicissitudini legali e alla prolungata inattività, questo lavoro è stato l’ultimo prima che i Dead Kennedys decidessero di sciogliersi.

Il periodo che ne è seguito ha visto Jello Biafra affrontare più volte i suoi ex compagni nelle aule dei tribunali. Prima per alcune royalty non pagate e, successivamente, per l’utilizzazione del marchio Dead Kennedys, quando i tre hanno deciso di riprendere l’attività senza il loro leader.

Qualche anno più tardi, esattamente nel 2001, questi ultimi l’hanno spuntata e sono partiti per una serie di tour accompagnati alla voce da Brandon Cruz.
L’album dal vivo di quell’anno però, intitolato Mutiny On The Bay, non documenta i concerti di cui sopra, ma riprende vecchi live con Biafra, registrati fra il 1982 e l’86.

Subito dopo Cruz ha lasciato il microfono a Jeff Penalty. Con il nuovo singer viene dato alle stampe un altro l’LP dal vivo: Live At The Deaf Club.

Infine, nel 2008, il gruppo più irriverente, caustico e cinico del panorama punk americano ha definitivamente chiuso le attività.

Oggi, Jello Biafra incide solo dischi parlati, veri e propri comizi a favore di cause progressiste e anarchiche.

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