La carriera dei Buffalo Springfield è stata molto breve; in pratica è durata dal marzo del 1966 sino a maggio 1968, ma ciò è bastato per imporli come il gruppo più innovativo della scena country-rock della West Coast. Ne hanno fatto parte tre musicisti di notevole talento quali il cantautore canadese Neil Young e i due folksingers americani Steve Stills e Richard Furay. A completare la line-up altri due canadesi, il bassista Bruce Palmer e il batterista Dewey Martin.
Adottato il nome di Buffalo Springfield, preso a prestito da una schiacciasassi a vapore attiva alla fine dell‘800, il quintetto ha debuttato nel 1967 con l’album omonimo, un lavoro dalla predominante influenza folk, che si dipana su ricche armonie corali e delicate linee melodiche ricche di pathos.
Il singolo di maggiore successo è For What It’s Worth, composto da Stills, che il movimento hippie ha fatto suo per celebrare i disordini avvenuti quello stesso anno sul Sunset Strip di Los Angeles.
Altri brani da citare sono la spensierata Go And Say Goodbye, Hot Dusty Roads, che strizza l’occhio al blues, e la veloce Pay The Price, nate anch’esse dalla penna di Stills; le delicate Nowadays Clancy Can’t Even Sing e Flying on the Ground Is Wrong, entrambe scritte da Young, ma cantate da Furay, quindi Burned, con lo stesso Neil Young lead vocalist.
Dopo l’uscita del disco Palmer è stato arrestato per possesso di marijuana e in seguito rispedito in Canada senza biglietto di ritorno. A sostituirlo nel gruppo sono arrivati prima Ken Koblun, poi Jim Fielder e, infine, l’ottimo James Messina.
Con il nuovo bassista è stato dato alle stampe Buffalo Springfield Again, ovvero il masterpiece della band californiana, un disco che, malgrado i contrasti fra l’ego di Young e quello di Stills fossero già evidenti, si presenta più ispirato rispetto al predecessore.
Young, Stills e Furay si sono divisi democraticamente le composizioni delle tracce. La scatenata Mr. Soul, Expecting to Fly, una fiaba romanzata del vecchio west, e gli oltre 6 minuti di Broken Arrow, che inizia hard rock e prosegue in modo quasi psichedelico, sono opera del canadese. La country A Child Claim To Fame, Good Time Boy e la sentimentale Sad Memory di Furay. Stills, invece, è il padre del capolavoro rockeggiante Bluebird, di Everydays, che tende la mano al jazz, e di Hung Upside Down. La splendida Rock’n’Roll Woman, invece, è stata composta da Stills in collaborazione con David Crosby, da poco uscito dai Byrds.
Purtroppo, il successo della critica e le buone vendite non sono state sufficienti a placare gli attriti fra le forti personalità di Neil Young e Steve Stills, così, nel maggio del 1968, i Buffalo Springfield hanno cessato di esistere.
A quel punto Messina ha assemblato vecchio materiale da studio, pezzi incisi separatamente dai membri della band, e ne ha ricavato Last Time Around, terzo album dei Buffalo’s.
L’allegro country di On The Way Home e di I’m a Child, partorite da Young, la magnifica ballad Kind Woman, composta da Furey, Pretty Girl Why e Four Days Gone, di Stills, sono i cardini su cui poggia il nuovo lavoro, nel quale trova posto anche la sinuosa Carefree Country Day, l’unica canzone composta e cantata da Jim Messina per i Buffalo Springfield.
A quel punto Stills si è unito a David Crosby e a Graham Nash nel famoso progetto Crosby, Stills e Nash, dove più tardi si sarebbe aggiunto anche Neil Young. Furay e Messina, invece, hanno fondato i Poco, gruppo tra i più famosi del filone country rock californiano.
Per quanto riguarda Dewey Martin, egli ha chiamato a se nuovi elementi e ha fondato i New Buffalo Springfield. La nuova band ha intrapreso un estenuante tour ed è apparsa all’Holiday Rock Festival di San Francisco, il 25-26 dicembre 1968. Ben presto però, Stills e Young hanno intrapreso un’azione legale per impedire a Martin di utilizzare il vecchio nome. Nel corso del 1970 il batterista ha detto addio al mondo dell’industria discografica ed è diventato un meccanico di automobili.
Insomma, nel breve periodo in cui sono stati attivi (troppo poco, dato l’enorme potenziale a disposizione) i Buffalo Springfield erano pressoché sconosciuti, per diventare improvvisamente molto popolari nel decennio successivo, grazie alla fama acquisita da Young e Stills e alla nascita di gruppi, come ad esempio gli Eagles, che ad essi devono molto. Un po’ anche per questo, nel 1997 il gruppo è stato introdotto nella Rock and Roll Hall of Fame.
Ad oggi una riunione con la band al completo è praticamente impossibile, a causa della scomparsa di Bruce Palmer nell’ottobre 2004 e, il 31 gennaio del 2009, di Dewey Martin.