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BRYAN FERRY & ROXY MUSIC, uno stile che ha fatto la storia

di Roberto Sonego 15 febbraio 2011
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In molti con gli anni hanno tentato di catalogare lo stile musicale di Bryan Ferry ma in pochissimi ci sono riusciti. E forse questo è uno dei punti di forza del cantautore inglese nato nel 1945 nella contea di Durham.

Dopo alcuni anni a far parte dei Banshees Ferry mise delle inserzioni su Melody Maker per trovare dei musicisti che sposassero la sua causa e soprattutto che riuscissero ad interpretare la sua originale idea di come fare musica e di come farla piacere si a sè stessi ma soprattutto al grande pubblico.

Uno di quelli che rispose ad una delle inserzioni di Ferry fu proprio uno dei geni assoluti della sperimentazione musicale quel Brian Eno famoso anche per le collaborazioni con David Bowie e un’infinità di altri musicisti famosi. In molti risposero ai suoi annunci ma in pochi furono reclutati. Tra gli scartati ci fu anche quel Phil Manzanera collaboratore e produttore di successi di primissimo livello.

Fu solamente nell’ottobre del 1971 che la band di Ferry fu al completo; oltre a Brian Eno vi erano anche Graham Simpson al basso, Andy Mackay come sassofonista e Paul Thompson alla batteria.

All’inizio il gruppo prese il nome di Roxy (rock+sexy nelle intenzioni del fondatore) ma, siccome un gruppo con tale nome già esisteva aggiunsero Music per definire quello che sarebbe sempre rimasto negli annali come il nome ufficiale: Roxy Music.

Dal momento che Phil Manzanera non si diede per vinto dalla precedente esclusione approfittò del periodo in cui venne estromesso O’List per ritentare e stavolta con successo.

Il primo vero contratto i Roxy Music lo ebbero con la Island Records con la quale, nel 1972, composero il primo album, omonimo con la supervisione di  Pete Sinfield paroliere e produttore, nientepopodimenoche dei King Crimson. E fu subito un successo strepitoso ed al quale venne anche tributato, dallo stesso Melody Maker il titolo di album dell’anno.

Proprio la sperimentazione musicale unita alla straordinaria originalità della voce di Ferry fece sì che i Roxy Music divennero un gruppo imparagonabile in tutta la storia del rock. Rivoluzionario e futurista sono due termini che ben possono descrivere, difatti, lo stile dei Roxy Music, caratteristiche che non si possono, anche tutt’ora, riscontrare in nessun gruppo in circolazione.

For Your Pleasure del 1973 li consacrerà come una delle band più importante di quel decennio. Lo stile si stava perfezionando e divenendo sempre più ricercato così come le copertine di tutti gli album. Nulla era lasciato al caso e tutto era meticolosamente studiato per ottenere un risultato perfetto sotto ogni punto di vista. E così sarebbe sempre stato. Dal punto di vista del cantato l’unico che veramente si poteva avvicinare allo stile di Ferry era David Bowie, con il quale lanciò uno stile determinante e fondamentale per tutti gli anni 70.

In seguito ad incomprensioni all’interno del gruppo Eno lasciò il posto a Eddie Jobson nel periodo in cui venne alla luce Stranded il terzo album del gruppo. Oltre che la meravigliosa e suadente voce, Ferry ha messo a disposizione del gruppo anche la sua classe nel suonare il piano. In quel lavoro le hit principali furono Street Life, tormentone delle radio britanniche di quell’anno, e la dolcissima Just Like You ma, soprattutto, quell’inarrivabile capolavoro di A Song for Europe vetta suprema della vena compositiva di Ferry.

Una maggior attenzione nella composizione e nel look (più curato e meno appariscente), lo espresse con la pubblicazione nel 1974 di Country Life che destò scalpore all’epoca per la copertina che raffigurava due donne seminude ed a seguito del quale il gruppo intraprese un tour mondiale assolutamente trionfale.

Il successivo Siren fu l’anticipazione ad un periodo di pausa per i membri del gruppo che si sciolsero momentaneamente pubblicando, comunque un live (Viva! Roxy Music e Roxy Music’s Greatest Hits). Anche se a ranghi ridotti quattro anni più tardi (1979) il gruppo si riunì per dare alla luce Manifesto successo planetario che, però, scontentò un pochino i vecchi fans degli albori del gruppo.

Ridotti a soli tre elementi i Roxy Music nel 1980 pubblicarono Flesh + Blood nel quale più marcate erano le diverse strade che avrebbero portato alla divisione tra Ferry e il gruppo. In quell’anno i Roxy Music suonarono Jealous Guy come tributo a John Lennon ucciso lo stesso anno. Manco a dirlo raggiunse le vette di tutte le classifiche con la velocità del fulmine.

More than This, il successivo singolo pubblicato dal gruppo fu l’anticipazione a quello che fu l’album più venduto dei Roxy Music anche se non, qualitativamente, il migliore: Avalon.

Come preannunciato Avalon fu solamente il canto del cigno dei Roxy Music che si sciolsero a seguito dell’Avalon Tour. Semplicemente per il gusto di tornare a suonare le loro canzoni assieme fecero una breve reunion nel 2001 a seguito della quale intrapresero un tour da giugno ad ottobre pubblicando anche un dvd.

Parte della carriera di Ferry fu divisa tra lavori solisti e lavori con il gruppo. La sua carriera solista iniziò ufficialmente con la pubblicazione dell’album These Foolish Things nel 1973 al quale fece seguito, un anno dopo, Another Time Another Place album con accoglienze perlopiù freddine da pubblico e critica anche perchè ancora un vero album originale come solista non lo aveva composto.

Solo questione di tempo perchè nel 1978 The Bride Stripped Bare iniziò realmente la carriera di Ferry da solo e fu il primo vero suo album; o meglio era il primo album in cui c’erano canzoni interamente scritte e composte da lui anche perchè per metà vi erano presenti cover di altri artisti come Lou Reed.

Strepitoso fu il successo (ben sette anni più tardi però…) di Boys and Girls da cui la famosissima Slave to Love hit e tormentone di quell’anno.

Un altra hit strepitosa fu Kiss and Tell del 1987 successo principale di Bète Noire contemporaneamente al primo posto in America ed Inghilterra nel quale, oltre alla consueta classe compositiva si strizzava l’occhio alle hits di classifica degli anni ’80.

Taxi nel 1993 e Mamouna nel 1994 toccarono l’apice qualitativo della carriera solista di Brian Ferry al quale seguì As Time Goes By sempre circondato da successo di pubblico e di vendite. Il successo di quest’ultimo convinse il cantante britannico a riunire il gruppo per lavorare a materiale inedito, preinciso e dimenticato in qualche soffitta.

Vivacchiando dei planetari successi dei Roxy e solisti trascorse un decennio. Si potrebbe qui pensare, a rigor di logica, al viale del tramonto per uno strepitoso artista che della classe, della ricercatezza e dell’inconfondibile stile ha fatto un marchio di fabbrica. Si potrebbe, sì, se non si arrivasse ai giorni nostri con Olympia, l’ultimo e sorprendentemente meraviglioso cd di Ferry. In questo album, fortunatamente, tutti gli anni trascorsi sono niente di meno che il segno e il simbolo di una perfezione che il cantante non conosceva da solista dai tempi di Mamouna e Boys and Girls.

E come ciliegina sulla torta l’immancabile perfezione anche nel presentare la copertina del cd dove campeggia, come in altri casi, la meraviglia di un corpo/viso femminile; in questo caso della modella Kate Moss.

Beh, vista la sorpresa di quest’ultimo lavoro ci si può aspettare davvero di tutto da un artista al quale, il passare degli anni, ha fatto solo bene conferendo alla sua immagine e alla sua voce, se possibile, ancor più che in passato un alone di mistero che ha fatto sì che si potesse coltivare milioni di ammiratori ed estimatori in tutto il mondo.

“Desidero personalmente ringraziare mia moglie Norma dal momento che, senza la sua supervisione, questo articolo non sarebbe mai nato”

Il sito ufficiale dei Roxy Music

Il sito ufficiale di Bryan Ferry

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